a cura di Fulvio Sorge

Atom Egoyan, regista canadese di origine armena, nelle sue opere, commemora, in maniera metaforica, l’eccidio che il suo popolo ebbe a subire, da parte dei turchi, all’inizio del secolo XX. Si tratta però di una sofisticata operazione sospesa sull’assillo di portarne testimonianza e l’impossibilità, di cui teorizzava Adorno, di descrivere, rimemorare, non dimenticare l’orrore della shoah, recarne testimonianza là dove ogni testimonianza fallisce, inganna, si arrende al silenzio, là dove è d’uopo che anche la poesia taccia. … Scarica il testo